|
Biografia di Gianna Nannini
Gianna Nannini,
la capostipite del rock italiano al femminile, nasce il 14 giugno del
1956 a Siena, nella contrada dell'Oca. Suona il pianoforte, frequenta
il liceo scientifico, si iscrive al conservatorio Luigi Boccherini di
Lucca e frequenta gli ambienti della buona borghesia senese. La
famiglia è proprietaria di alcune rinomate pasticcerie della
città e produce il tipico dolce locale, il Panforte. Ed è
proprio aiutando i suoi nella lavorazione dolciaria che a sedici anni
Gianna perde le falangi di due dita della mano sinistra. Lascia il
conservatorio prima di sostenere l'esame dell'ottavo anno, ma
nonostante l'incidente prosegue gli studi musicali; infatti, nel 1975
si trasferisce a Milano e studia composizione con il maestro Bruno
Bettinelli, dividendo un piccolo appartamento con altre ragazze. Alla
metà degli anni 70 l'ambiente musicale milanese è in
pieno fermento, e Gianna inizia a frequentare i locali sul Naviglio
dove si ritrovano musicisti e discografici, e proprio grazie a queste
frequentazioni incontra Claudio Fabi, il suo primo produttore. Nel
1975 collabora con il gruppo dei “Flora Fauna e Cemento”,
incidendo con loro un 45 giri con i brani Congresso di filosofia
e Stereotipati noi, di cui scrive parte del
testo. Successivamente si trasferisce nel centro storico del
capoluogo lombardo, in zona Ticinese, e alla ricerca di una strada da
solista, inizia a scrivere canzoni. Nel 1976 esce su etichetta
Ricordi il suo primo album, Gianna Nannini, che contiene brani
tristi e rabbiosi, molto autobiografici. I temi di questo disco già
prefigurano il suo percorso artistico e cioè una visione tutta
al femminile dei rapporti e della vita quotidiana, la sua voce però
è ancora poco naturale, quasi impostata, sicuramente non da
rocker. Nel 1977 pubblica il Long-Playing Una radura, e
successivamente intraprende un viaggio negli Stati Uniti, dove
conosce da vicino la musica rock. Tornata in Italia, nel 1979 incide
il 33 giri California, registrato al Castello di Carimate in
Brianza – una delle sale d'incisione più all'avanguardia
in quel periodo – con la produzione di Michelangelo Romano e la
supervisione ai testi di Roberto Vecchioni. Questo album presenta un
rock melodico, nel quale per la prima volta una donna affronta in
maniera esplicita temi sessuali. L'estratto di maggior successo,
America – ironico e accattivante – è un
inno liberatorio all'amore fisico e alla masturbazione. Con questo
disco – la cui copertina mostra la Statua della Libertà
newyorkese che stringe un vibratore – in un mix di passione,
provocazione, libertà e ironia, Gianna con grande padronanza
nell'uso della voce, sforna le prime canzoni di successo. Il boom di
California è seguito, nel 1981, da G.N. –
che contiene l'hit Vieni ragazzo – e anche se
questo LP non ottiene un grande successo in Italia colpisce però
il giovane pubblico tedesco. Infatti la Nannini partecipa al Venus
Welklang di Berlino, primo festival rock al femminile, suona a Monaco
di Baviera e Düsseldorf accanto ai Police, nel Golden
Summernight Concerts, e nell'ottobre 1982 si esibisce al Rockpalast
di Essen in diretta eurovisiva, insieme a Kid Creole & The
Coconuts e a Little Steven; in Germania conosce anche il produttore Conny Plank –
suo collaboratore per molti anni – e il manager Peter Zumsteg,
tuttora al suo fianco. Nel 1983 Gianna pubblica l'album Latin
Lover, che con la canzone Ragazzo dell'Europa,
tocca il cuore dei giovani tedeschi, in una Germania ancora pervasa
dal rifiuto del muro berlinese al confine tra est e ovest. La rocker
senese conferma di essere fra i pochi artisti capaci di adattare bene
la lingua italiana al rock, e il tocco magico di Plank – che ha
collaborato con Ultravox e Eurythmics – arricchisce l'intero
disco di sonorità ben curate e innovative. Ma è nel
1984, quando pubblica il 33 giri Puzzle, che Gianna Nannini
arriva alla grande popolarità in Italia. Questo album,
infatti, rimane per sei mesi nei primi posti della hit-parade
italiana ed entra nelle classifiche svizzere , austriache e tedesche,
e proprio in Germania riceve due dischi d'oro per le vendite degli LP
Latin Lover (1983) e Puzzle (1984). Il brano
Fotoromanza (di Nannini-Plank-Riva), contenuto nell'album Puzzle, diventa il tormentone dell'estate, vince il
Festivalbar e viene supportato da un videoclip del regista
Michelangelo Antonioni. Questa canzone si distingue anche per
l'orecchiabilità da romanza nel ritornello e per l'ironia
poetica del testo, scritto principalmente da Raffaella Riva, amica di
Gianna e componente della pop-band Gruppo Italiano. Dal successo di
Puzzle scaturisce una lunga tournée documentata nella
raccolta Tutto live (1985). Nel 1986 esce l'album Profumo,
che oltre alla hit omonima, contiene i successi Bello e
impossibile e Avventuriera. Per la Nannini
arriva un momento di grandissima popolarità e diventa
definitivamente una star della musica italiana, infatti Profumo,
ad un anno dalla sua pubblicazione si aggiudica il doppio disco di
platino in Italia, il disco d'oro in Germania e ancora quello di
platino in Svizzera e Austria. Nel 1987 pubblica il singolo I
maschi contenuto, in una versione speciale, anche nella
raccolta Maschi e altri (1987) – con l'inedito Bla
bla – album che vende oltre un milione di copie in
Europa e resta sino a oggi il suo più grande successo
discografico. In questo stesso anno a seguito di una grave malattia
scompare il produttore Conny Plank. Nel 1988, anticipato dal singolo
Hey bionda, esce in tutta Europa l'album Malafemmina.
Ispirata da Totò per il titolo dell'album, con undici canzoni
che omaggiano le donne libere dalle convenzioni, la Nannini da il
meglio di se e cattura l'ascolto anche dei critici più severi,
raggiungendo il top della sua carriera. Nel 1989 esce la
videocompilation Maschi e altri, che in tredici clip riassume
la storia artistica della Nannini. Nel 1990 esce l'album Scandalo,
che contiene l'hit Sorridi, e incide il singolo
Un'estate italiana – di cui Gianna firma il testo
e Giorgio Moroder compone la musica –
questo grande successo, cantato in duetto con Edoardo Bennato, sarà
l'inno dei Campionati Mondiali di Calcio di “Italia 90”.
L'artista toscana devolverà ad Amnesty International, le royalties ottenute dalla vendita del singolo. Successivamente torna a riempire gli stadi europei
partecipando a molti importanti festival, e la tournée al
seguito di Scandalo fornisce, nel 1991, il materiale per
l'album Giannissima. Nel 1993 esce il CD X forza e X
amore, che contiene il brano di denuncia intitolato Radio
baccano (di Nannini-Colombo-Nannini-Jovanotti), al quale
partecipa Jovanotti come voce ospite. Sempre nel '93 organizza un
incontro con i suoi fan, a cui ne segue un altro nel dicembre del
1994, sia per festeggiare la sua laurea in lettere e filosofia,
conseguita dopo 14 anni di fuori corso, sia per presentare il singolo
Meravigliosa creatura che anticipa l'album Dispetto,
pubblicato nel 1995. In questo stesso anno, il 4 luglio, insieme ad
alcuni attivisti di Greenpeace, scala l'edificio dell'ambasciata
francese in piazza Farnese a Roma per protestare contro la ripresa
dei test nucleari, annunciati dal governo Francese, nell'atollo di
Mururoa. Sempre nel '95, Gianna prosegue il suo impegno sociale, con
un concerto per il Tibet libero, eseguito nel mese di settembre a
Torino davanti a trentamila persone, nel quale la rocker si esibisce
assieme ai Timoria, ai Nomadi e a un coro di monaci tibetani. Nel
1996 esce il singolo Bomboloni, inedito che anticipa
l'album Bomboloni-The Greatest Hits Collection, pubblicato in
tutta Europa. Nel 1998 pubblica il CD intitolato
Cuore che, preceduto dal singolo Centomila,
contiene anche la suggestiva Un giorno disumano. Questo
album è forse meno movimentista rispetto a quelli passati, con
una Gianna Nannini però sempre bravissima nel mescolare rock e
melodia, contemplando nord e sud del mondo. Dopo una lunga serie di
concerti in Italia e all'estero, nel 2000 Gianna viene incaricata da
Enzo D'Alò – regista italiano di cartoni animati –
di comporre la colonna sonora del suo nuovo film di animazione, Momo
alla conquista del tempo (2001). Di questa sound-track fa parte
il brano Aria, che la Nannini inserirà
nell'omonimo album di inediti pubblicato nel 2002.
|
|
|