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Biografia di Rino Gaetano
Il re del pop-rock
umoristico italiano, nasce il 29 ottobre 1950 a Crotone e nel 1960 si
trasferisce con la famiglia a Roma, nel quartiere popolare di Monte
Sacro. Rino ha dunque delle origini che una volta si definivano
“umili”, proletarie, ma che lo avvicinano alla realtà
delle piccole cose e a quella capacità tutta italiana di
sdrammatizzare le tragedie sociali o personali. Aspirante geometra,
coltiva i primi interessi artistici più per il mondo del
teatro che per quello musicale, recitando la parte della Volpe in una
versione di Pinocchio e componendo le prime canzoni alla
chitarra con stile sarcastico, una modo di fare musica popolare, poco
in linea con la tendenza seriosa e ideologica di quel periodo. Nei
primi anni Sessanta suscita la curiosità di due discografici
romani, Sergio Bardotti e Vincenzo Micocci, quest'ultimo proprietario
dell'etichetta IT, una creatura della major RCA, per la quale incide
nel 1973 un 45 giri con lo pseudonimo di Kammamuri's, personaggio
salgariano e suo eroe letterario. Questo singolo conteneva la canzone
I love you Maryanna, un brano calypso, giocato sul filo
del doppio senso: Maryanna come marijuana; il lato B del disco,
proponava invece un brano dixie-charleston intitolato Jaqueline. Il
primo 33 giri di Rino Gaetano Ingresso libero, pubblicato nel
1974, viene per lo più ignorato ma nel 1975 con il singolo
intitolato Ma il cielo è sempre più blu,
una sorta di filastrocca sui vizi e le contraddizioni della società
italiana, insomma quasi una canzone-manifesto, finalmente l'artista
rompe l'indifferenza della critica. Nel 1976 esce l'album Mio
fratello è figlio unico – che include la famosa,
divertente e sarcastica Berta filava – imponendo
Rino Gaetano come cantautore fuori dagli schemi, “grillo
parlante” per antonomasia e anarchico nelle associazioni dei
testi, i quali possiedono l'insolita qualità di divertire e al
contempo di far riflettere su argomenti tanto delicati quanto
difficili da affrontare nelle canzonette; aveva messo la satira
sociale e politica nella musica pop. Nel 1977 esce l'album Aida,
che contiene l'omonima canzone – appassionata e dal sapore un
po' amaro, dedicata all'Italia e alla sua storia – l'anno
successivo esce il 33 giri Nuntereggae più (1978) e, in
un periodo nel quale il reggae è poco conosciuto nel nostro
Paese, ottiene un vero e proprio successo con il singolo estratto
intitolato Gianna, canzone portata al Festival di
Sanremo del 1978, dove Rino si presenta come un classico artista da
varietà, indossando frac e cappello a cilindro, ovviamente un
esibizione rara per quel tipo di platea, abituata a distinguere tra
cantanti popolari, cantautori impegnati e attori televisivi da
spettacolo leggero. Sul palco del Teatro Ariston Gianna
si piazza al terzo posto, preceduta da Un'emozione da poco di
Anna Oxa e da E dirsi ciao dei Matia Bazar, ma raggiunge il
top nelle classifiche di vendita e ci rimane per diverse
settimane. Nel 1979 pubblica l'album intitolato Resta vile
maschio, dove vai?, con il brano omonimo scritto da Mogol, per il
periodo estivo lancia un'altra canzone estratta da questo 33 giri, la
divertente ballata intitolata Ahi Maria; quest'ultimo
LP segna per Rino il passaggio dall'etichetta IT alla multinazionale
RCA. Seguono diversi tour di successo ma anche l'inizio di una crisi
artistica, alla quale Rino Gaetano tenta di dare una svolta, anche
attraverso la tournée con Riccardo Cocciante e i New Perigeo,
dalla quale sarà tratto un Q-disc live intitolato Q-Concert
pubblicato nel 1981. L'ultimo album inedito di Rino, E io ci
sto, esce nel 1980 e rimane una sorta di previsione su ciò
che le indagini di “mani pulite” avrebbero messo
drammaticamente in luce, oltre un decennio dopo. Il 2 giugno 1981,
un incidente stradale – immediatamente paragonato a quello di
Fred Buscaglione, altro sfortunato umorista della canzone – ci
impedisce di sapere quant'altro ancora avrebbe detto questo giullare
degli anni 70. Le sue canzoni, in gran parte attuali e spesso
riproposte in antologie rievocative, hanno aperto la strada a molti
gruppi musicali e artisti più o meno ispirati che hanno fatto
e fanno umorismo usando parole e musica, anche se in anni sicuramente
più facili per la satira e l'ironia. La grandezza artistica
di Rino Gaetano non consiste però solo nel tradurre comicità
in musica, seguendo la tradizione del varietà, nel
satireggiare personaggi e politica, come i cantastorie popolari e i
canzonieri di protesta facevano da tempo, o nell'ironizzare sulle
mode e i costumi dell'epoca, come anni prima aveva fatto Fred
Buscaglione, ma sta anche nel fatto che lui ha seguito quella strada
quando nessun altro nella musica italiana lo stava facendo, in un
decennio dove le hit-parade ospitavano Mogol-Battisti, le piazze
ascoltavano i cantautori impegnati e il Paese si preparava agli anni
di piombo. Solo quando la sua auto si schianta contro un camion,
all'alba di un giorno di primavera a Roma, perdendo la vita a soli 31
anni, pubblico e critica lo consacrano definitivamente. E da allora
ancora oggi la gente non ha mai smesso di scoprire le sue canzoni.
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