|
Biografia di Vasco Rossi
Vasco Rossi nasce il 7 febbraio 1952 a Zocca, cittadina di qualche
migliaio di abitanti sull'Appennino tosco-emiliano. La madre, notate
le sue capacità canore, lo incoraggia a seguire delle lezioni
di canto a Modena, dal maestro Bononcini; a 14 anni forma il suo
primo complesso, i Killer, poi trasformati in Little Boys. Alla fine
delle scuole medie lascia Zocca per frequentare le superiori in un
collegio di Modena, l'Istituto San Giuseppe; dopo un anno prosegue
gli studi di ragioneria a Bologna fino al conseguimento del diploma.
Si iscrive alla facoltà di economia e commercio e l'anno
successivo passa a pedagogia. Avendo difficoltà a integrarsi
nell'ambiente bolognese, torna spesso a Zocca, dove insegna
applicazioni tecniche nella locale scuola media. Nel 1975 fonda
nel suo paese natale una delle primissime radio private, Punto Radio,
impegnandosi come deejay per circa quattro anni; l'emittente incontra
grande successo (anni dopo verrà venduta per problemi
finanziari) e proprio in questo periodo Vasco Rossi inizia a comporre
le prime canzoni. Infatti, nel 1977 pubblica il suo primo 45 giri
Jenny/Silvia e nel 1978 per l'etichetta Lotus il primo
album Ma cosa vuoi che sia una canzone, che non riscuote molto
successo. Intanto Vasco stringe importanti amicizie musicali che
dureranno per sempre, con i chitarristi Massimo Riva e Maurizio
Solieri, e con il cantante e tastierista del gruppo bolognese degli
Stadio, Gaetano Curreri. Il secondo album dell'artista esce nel 1979
e si intitola Non siamo mica gli americani!, anche questo
lavoro come il precedente non raccoglie grandi consensi nonostante
contenga una delle sue più note canzoni d'amore, l'amatissima
da più generazioni e quindi intramontabile, Albachiara.
Un classico. Nello stesso periodo scompare improvvisamente suo
padre, un episodio che colpisce profondamente il giovane artista, che
d'ora in poi decide di dedicarsi a tempo pieno alla carriera
musicale. Nel 1980 incide per l'etichetta Targa l'album Colpa
d'Alfredo, nel quale l'operato di Vasco si fa più
convincente e la title-track, insieme all'impostazione del suono, più
appassionato e deciso, fanno di lui un artista promettente su cui
puntare. I testi di questo LP sono provocatori e ironicamente
volgari, soprattutto nei confronti dell'universo femminile, e proprio
per questo la sua esibizione nel dicembre dello stesso anno alla
trasmissione RAI Domenica In, fa scatenare le polemiche della
critica musicale e di costume più bigotta, che cade nella
facile provocazione dell'artista. Tutto ciò procurerà
involontariamente a Vasco Rossi, un'inattesa pubblicità.
Sempre nel 1980 parte la sua prima tournée, che lo vede
impegnato dal vivo al fianco della Steve Rogers Band. Con l'inizio
del nuovo decennio per l'artista emiliano arriva una certa
popolarità. Nel 1981 esce su etichetta Carosello il 33
giri, Siamo solo noi, e la produzione di Guido Elmi affina il
repertorio del rocker melodico di Zocca, infatti, adesso Vasco è
più riconoscibile e le sue canzoni offrono sprazzi anche
autobiografici, nei quali è facile identificare il carattere
molto particolare, originalissimo, di rocker d'autore. Dunque con
questo disco si consolida il personaggio del ribelle sospeso tra
romanticismo e trasgressione, tanto che inconsapevolmente o no, in
quel periodo Vasco rimane prigioniero di questa immagine, preferendo
la notte al giorno e pagando poi di persona l'uso e l'abuso di alcol
e droghe. Nel 1982 pubblica l'album Vado al massimo, dove
vitalismo e noia, rock, droga e amore, disincanto e inquietudine
fanno emergere dall'intero Long-Playing un ritratto da gioventù
bruciata, uscita dalle illusioni degli anni 70. Un disco pieno di
ironia – con un abile equilibrio tra elettricità,
immagini dure e spigolose, e la melodia della canzone all'italiana –
che viene pubblicato dopo l'interpretazione del brano Vado al
massimo al Festival di Sanremo dove si piazza all'ultimo
posto, e che contiene, oltre all'omonima, altre canzoni cult del
pop-rock melodico italiano come: Canzone, Splendida
giornata, La noia e Ogni volta
con la quale, sempre nel 1982, Vasco è proclamato “rivelazione
dell'anno” al 13° Premio Nazionale del Paroliere. In
questo stesso periodo incontra uno dei principali artefici del suo
successo, il musicista Tullio Ferro, che in venti anni compone per
Vasco Rossi le musiche di Splendida giornata, La
noia, Vita spericolata, Brava Giulia,
Liberi... liberi, Vivere, Ormai è
tardi, Stupendo, Gli angeli,
Stupido Hotel e Siamo soli. Nel 1983 Vasco
si ripresenta alla rassegna sanremese e canta quasi barcollando Vita
spericolata, canzone che diventa un vero e proprio inno
giovanile, contenuta nell'album Bollicine (1983) che vende
oltre un milione di copie. Questo 33 giri rappresenta un lavoro
centrale per l'avventura del rock italiano, infatti, Vita
spericolata è un'icona generazionale che sbalordisce
l'impellicciata platea sanremese, indigna i critici moralisti e
delude le giurie festivaliere che la confinano in fondo alla
graduatoria. Ma forse proprio perché indiscutibilmente vicina
ai giovani e lontana dal perbenismo, diventa un inno di massa,
tramutando il cantastorie di Zocca in un vero profeta. Nella playlist
del Long-Playing figurano tra le altre anche l'ironica
Bollicine – satirica nei confronti del mondo
della pubblicità – e la romantica e intimista Una
canzone per te. Sempre nel 1983 stravince il Festivalbar e
l'anno successivo pubblica il suo primo album live Va bene, va
bene così (1984), che prende il titolo dall'unico brano
inedito. Si tratta dunque di un Long-Playing antologico, riassuntivo
dei primi anni di carriera musicale di Vasco, quelli da cantautore
“maledetto”, con all'interno nove titoli di alta qualità
dall'ottimo spessore nei testi e dal notevole impianto musicale;
registrato tra Verona, Bologna e Cantù, con il supporto della
Steve Rogers Band dove svettano le chitarre di Massimo Riva e
Maurizio Solieri, sempre con un grandioso successo di pubblico. Nel
1985 esce l'album Cosa succede in città, con il quale
il discorso di Vasco si fa più articolato, infatti, qui si
alternano l'ironia sul tema della droga, la rabbia verso un mondo
disumanizzato e ipocrita, il romanticismo di brani come Toffee,
Una nuova canzone per lei, Dormi dormi. Nel
1987 incide C'è chi dice no, che con le intense Vivere
una favola e C'è chi dice no, formalizza
il suo ruolo di oppositore disarmato contro l'ipocrisia e il
moralismo bigotto della società. E' dunque un disco più
ragionato rispetto a quelli passati, nel quale si avvale di una lunga
lista di collaboratori: oltre a Tullio Ferro anche Massimo Riva,
Maurizio Solieri, Rudy Trevisi e lo stesso produttore Guido
Elmi. All'interno di questo LP è presente anche la suggestiva canzone d'amore, Ridere di te. Successivamente s'impegna in una lunga serie di concerti e
nel 1989 passando alla casa discografica EMI pubblica l'album
Liberi... liberi, con il quale Vasco ribadisce la forza
eversiva, oltre che conoscitiva, del dubbio, e rimette in discussione
il concetto di libertà predicato in un ventennio di
contestazione giovanile. E' l'avvio di una trasformazione che ci darà
un Vasco Rossi sempre meno barricadiero e sempre più scettico;
un cambiamento anticipato in questo disco dalla consapevolezza della
gioventù che sfuma nella nostalgia, della realtà che
stritola i sogni, del tempo che scorre e si porta via il meglio di
noi. Vasco con questo album è anche produttore di se stesso. Anche a questo
lavoro fa seguito un tour nazionale, che suggerisce a Vasco la
pubblicazione di Fronte del palco (1990), live che racchiude i
concerti di Milano, settantamila spettatori nello Stadio di San Siro,
e di Roma allo Stadio Flaminio. Negli anni 90 Vasco Rossi dirada
gli album di inediti, come molti altri cantautori giunti alla grande
popolarità. Dopo l'ennesimo live, 10.7.90 San Siro
(1991), il nuovo album, Gli spari sopra, esce nel
1993 conquistando ben dieci dischi di platino e il premio al concorso
Vota la Voce, mentre il videoclip del brano omonimo viene girato nel
penitenziario abbandonato di Alcatraz. Con questo CD a Vasco non
resta che raccontare la fine delle vecchie utopie, come fa in
Stupendo, e si affida alla musica come energia che
dilaga e pervade, unica forza positiva in un mondo allo sfascio. Il
singolo che dà il titolo all'album, è la versione
italiana di Celebrate, potente ballata di fine anni 80, di un
gruppo irlandese, gli An Emotional Fish. Nel 1996 pubblica Nessun
pericolo... per te che vende quattrocentomila copie solo nei
primi cinque giorni. In questo lavoro, le gioie del focolare
prevalgono sulla rabbia e portano una sorta di rassegnata serenità;
quasi tutti i brani presentano anche altre firme, del giro degli
amici-collaboratori, Elmi, Riva, Ferro. I brani più
rappresentativi del disco sono Benvenuto –
dedicata al figlio nato da poco – Un gran bel film,
Sally e Gli angeli il cui video è
stato realizzato con la regia di Roman Polanski. Dello stesso anno è
il concerto gratuito offerto a Palermo, con la partecipazione di più
di duecentomila persone. Altro bagno di folla, nel 1998, a Imola
dove Vasco canta i brani del suo nuovo album Canzoni per me
(1998). In questo CD arriva un Vasco Rossi “cantautore rock
intimista”, un disco fatto di pensieri, equamente diviso tra
dettagli di quotidianità e riflessioni dal mondo impalpabile
dei sentimenti, in cui si riafferma la consapevolezza che sono le
illusioni e le emozioni a rendere vivibile la vita. L'anno seguente
l'artista emiliano si aggiudica al “Premio Italiano della
Musica” i riconoscimenti per migliore tournée e miglior
disco, oltre al premio della critica. Subito dopo esce Rewind
(1999), doppio live del concerto di Imola. Sempre nel 1999, vince il
Premio Lunezia per il testo della canzone Quanti anni hai,
mentre per il tour Rewind vengono venduti quasi
seicentoventimila biglietti. Per la fine dello stesso anno pubblica
il singolo La fine del millennio, registrato dal vivo
nella seconda parte di concerti del Rewind tour, i proventi
che giungono dalla vendita di questo disco sono interamente devoluti
all'Associazione Massimo Riva, il chitarrista amico e collaboratore
dell'artista – leader della Steve Rogers Band – scomparso
prematuramente nel giugno 1999. Nel 2001 esce l'album Stupido
Hotel e la critica di settore lo applaude, si tratta di un disco
riflessivo, un viaggio nei sentimenti, con canzoni intense, amare e
faticose come Siamo soli e Stupido Hotel. Ogni
concerto di Vasco continua ad essere un successo, allo Stadio
Olimpico di Roma il 3 luglio 2001 ci sono ben ottantamila fan. Da
segnalare anche la raccolta uscita nella seconda metà del
2002, Vasco Rossi tracks, che scala le classifiche e contiene
l'interpretazione live di Generale, la celebre
canzone di Francesco De Gregori, affresco poetico contro la
guerra. Passato da tempo dalla “vita spericolata” che
cantava nelle sue prime canzoni a quella più ordinaria di
marito e padre, dedito agli investimenti nel settore
dell'intrattenimento e di certo non più alla sregolatezza e
alla ribellione, Vasco Rossi è ormai parte integrante del
mondo della musica italiana, infatti, i suoi concerti sono un rito
collettivo per vecchi e nuovi fan, per la cui realizzazione si mette
in moto una vera e propria industria dello spettacolo. Autore di
testi più che compositore, nessuno meglio di Vasco ha saputo
rappresentare il disagio giovanile degli anni 80; e ancora oggi, non
più da compagno di stravizi ma da fratello maggiore, riesce a
cogliere i malesseri generazionali di sempre: la solitudine, il
bisogno d'amore, la voglia di un futuro migliore.
|
|
|